L’imprenditorialità tra organizzazione, innovazione e formazione
La capacità di promuovere e organizzare un’impresa economica, insieme alla disponibilità ad affrontare i rischi che ne derivano, sono essenzialmente i requisiti di base per svolgere la funzione imprenditoriale, perché l’imprenditore è una persona che si mette in gioco e rischia.
The Entrepreneurship Competence Framework – Quadro di Riferimento per la Competenza Imprenditoriale – definisce l’imprenditorialità come “una competenza trasversale che si applica a tutte le sfere della vita: dal perseguire lo sviluppo personale, al partecipare attivamente alla società, all’entrare (o rientrare) nel mercato del lavoro in quanto lavoratore dipendente o autonomo, e l’avviare un’impresa – di valore culturale, sociale o commerciale”.
Ma imprenditori si nasce o si diventa?
È opinione diffusa che l’attitudine imprenditoriale sia innata e che certi elementi caratteriali siano per un individuo determinanti per essere o diventare un imprenditore.
Certo, possedere delle attitudini personali o ricevere un “imprinting” imprenditoriale dal contesto in cui si vive – magari crescendo all’interno di un’azienda di famiglia – può essere di sicuro d’aiuto, ma al di là delle qualità innate, del background familiare o dell’ambiente dal quale si viene contaminati, l’attitudine imprenditoriale può essere insegnata e appresa anche per chi parte da zero.
I fattori che concorrono nella “creazione” di un buon imprenditore
- Attitudine al problem solving – saper affrontare i problemi con dinamicità e positività.
- Tenacia – puntare ai propri obiettivi senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà.
- Capacità relazionali – saper comunicare con chiarezza.
- Occhio per l’innovazione – sapersi adeguare ai cambiamenti tecnologici.
- Organizzazione – avere la cultura della programmazione.
- Sensibilità alla formazione – fare in modo di avere un adeguato apprendimento soprattutto per l’approccio alle nuove metodologie.
- Sviluppare le proprie conoscenze nell’ambito amministrativo – know-how economico finanziario.
- Ispirare ed entusiasmare gli altri – capacità di fare gruppo.
Le aree di competenza di ciascun imprenditore passano attraverso una serie di prerogative che, prese nel loro insieme, costituiscono le colonne portanti nella costruzione del percorso dell’attività imprenditoriale. Un percorso che rappresenta la capacità di trasformare idee e opportunità, in azione e valore, attraverso la mobilitazione di risorse.
- Area idee e opportunità
Qui si inseriscono le competenze da sviluppare nella fase di ideazione e progettazione di un’idea imprenditoriale e quindi nel riconoscere le potenzialità di un’idea, nel ricercare soluzioni originali o creative, nella sfida o il confronto con le altre imprese, e nello sviluppo o il miglioramento di prodotti o servizi attraverso l’uso di nuove tecnologie e di nuove tecniche amministrative. - Area Risorse
L’imprenditore ha a disposizione diverse risorse che possono essere classificate come: personali, dalla consapevolezza di sé e di auto-efficacia, alla motivazione e perseveranza; materiali come, ad esempio, i mezzi di produzione e le risorse finanziarie; oppure immateriali, quali possono essere le specifiche conoscenze, abilità e attitudini. - Area Attività
L’imprenditore in azione deve affrontare diversi step di gestione che ogni giorno mettono il titolare d’impresa in condizione di fare delle scelte come prendere l’iniziativa e quindi di mettersi in gioco, accettare la sfida e andare avanti; pianificare e gestire definendo le priorità, organizzare e seguire l’attività; affrontare l’incertezza, la confusione e il rischio imparando a gestire situazioni e a decidere in modo rapido con prontezza e flessibilità.
Di fondamentale importanza per l’imprenditore è lavorare con gli altri rafforzando la capacità di fare squadra e costruire network. E come sempre molto si impara dall’esperienza – learning by doing, imparando da successi e fallimenti.
Una scuola dura ma efficace che se ben frequentata può portare a delle belle soddisfazioni!